Dagala di Bocca d’Orzo
Bocca d’Orzo, con la contrada adiacente di San Lorenzo, è sempre stata stimata come una delle contrade più importanti dell’Etna. Le sue caratteristiche? Nessuno può dirlo con esattezza. L’intera contrada fu a tutti gli effetti sepolta dalla colata del 1981. E dato che nessuno imbottigliava la contrada prima della colata, non abbiamo né uno storico di questo importantissimo cru, né una storia scritta. Possiamo soltanto veder brillare gli occhi dei vecchi contadini quando gliene chiediamo notizia. Se uno considera che una mezza dozzina di viticoltori le cui proprietà furono sommerse addirittura attesero che la lava si raffreddasse per poi ricoprirla di tonnellate di terra e ripiantare, nella speranza di ri-catturare la passata grandezza dei loro vini, questi dovevano veramente essere straordinari. Ebbene, tre anni fa (2017) abbiamo scoperto una “isola” ben nascosta, completamente circondata dalla colata che, in qualche modo, fu risparmiata. E all’interno di essa l’ultima vigna di Bocca d’Orzo miracolosamente sopravvissuta. Dopo inenarrabili trattative con i quattro fratelli proprietari, l’anno scorso siamo riusciti ad acquistare la particella. E subito decisi di aggiungere al suo nome l’epiteto siciliano “dagala”, che grosso modo significa “isola” o, in linguaggio enoico, l’equivalente di un Clos. La prima annata prodotta, il 2019, sarà imbottigliata nel 2021. Ci ha reso tre barriques di vino superlativo, tra i migliori in assoluto dell’annata, meritandosi così tutto l’impegno messo nell’acquistare quello che, a tutti gli effetti, è un vero “Monopole”.